L’itinerario tocca i 5 comuni lungo la Strada dell’Olio dei Monti Pisani: Buti, Vicopisano, Calci, San Giuliano Terme, Vecchiano. Protagonista dell’itinerario è l’oliva.
Vecchiano

Il percorso inizia da Vecchiano, anzi da Marina di Vecchiano sulla costa, al confine con il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli. La visita nel parco permette d’immergersi in un’isola felice dove vivono piante e specie di uccelli rari che hanno in questa zona il loro habitat ideale.
La spiaggia di Marina di Vecchiano, lunga circa 4 km, dalla foce del Serchio fino a Torre del Lago Puccini, è uno dei pochi lembi di costa toscana incontaminati, immerso in un ecosistema di dune di sabbia e macchia mediterranea. Ci troviamo alle pendici dei Monti Pisani, un territorio ad alta vocazione per attività outdoor e sportive, anche estreme, a diretto contatto con la natura. Tra queste la Falesia di Avane, una palestra di arrampicata diventata tradizionale meta dei climber toscani e non solo.
San Giuliano Terme
La tappa successiva è San Giuliano Terme, famosa per le sue acque già al tempo dei Romani, che la chiamavano “Acquae Pisanae”, prima di diventare i prestigiosi “Bagni di Pisa” dell’epoca dei Granduchi di Toscana.
In mezzo al verde degli oliveti spuntano splendide dimore storiche e ville del Settecento di proprietà privata (alcune visitabili) oppure trasformate in strutture ricettive o sedi espositive. Come Villa Roncioni dove è allestita la collezione di costumi teatrali della Fondazione Cerratelli, realizzati dall’omonima sartoria fiorentina e utilizzati da grandi registi come Zeffirelli.
Calci
La prossima tappa ci porta a Calci, che oltre ad un ottimo olio evo vanta due gioielli: la splendida Certosa di Pisa e il Museo di Storia Naturale e del Territorio.
Siamo nella Valgraziosa, un’ampia conca terrazzata e rivestita di olivi. Non solo Calci, ma anche le frazioni intorno di Montemagno, Tre Colli, Nicosia sorgono tra ruscelli e corsi d’acqua lungo i quali sono ancora visibili i vecchi molini e frantoi. Calci è dominato nella parte alta dal Monte Serra, con una rete di sentieri per gli amanti del trekking e della MTB. Dall’alto, nelle giornate serene, si ammirano panorami che vanno da Pisa alla Liguria e alle isole dell’Arcipelago Toscano.
Vicopisano
Procedendo parallelamente al corso dell’Arno, una deviazione porta al borgo murato medievale di Vicopisano con la Rocca del Brunelleschi, un maestoso esempio di architettura militare del Rinascimento, visitabile e quasi interamente percorribile.
Vicopisano vanta una lunga tradizione nella produzione della ceramica artistica dei catini. Nonostante la chiusura delle fornaci, la tradizione è mantenuta viva ancora adesso da alcuni laboratori artigianali che lavorano la terracotta (la “mota” come è ancora chiamata l’argilla grezza pronta per la lavorazione).
Buti
Arriviamo poi a Buti, ultima tappa dell’itinerario. Non potete fare a meno di visitare la Villa Medicea che vanta affreschi del Giarrè. Buti è sede del Teatro intitolato a Francesco di Bartolo (autore del primo commento sulla Divina Commedia). Buti era anche famoso per la produzione delle ceste. Una tradizione che risale all’Ottocento quando grazie alla lavorazione del castagno venivano realizzati cesti di differenti forme e dimensioni, che servivano per il trasporto delle merci. La produzione artigianale di cesti con l’utilizzo delle antiche tecniche di intreccio è qui ancora viva.
INFO:
Strada Olio Monti Pisani
stradadellolio.it
info@stradadellolio.it
Cosa vedere:
Vecchiano | San Giuliano Terme | Calci | Vicopisano | Buti
Dove dormire:
Vecchiano | San Giuliano Terme | Calci | Vicopisano | Buti
Degustazione di olio d’oliva in Toscana
Toscana Forum
DA SAPERE:
Da queste parti ancora si predilige raccogliere le olive brucandole, cioè raccogliendole direttamente dalla pianta con le mani o con piccoli rastrelli facendole cadere su grandi teloni metallici. È il modo più corretto e rispettoso per non rischiare di compromettere i frutti che poi passeranno nei frantoi per la spremitura a freddo.
Il “cultivar” tradizionale di questa zona è il Frantoio, dal colore verde intenso con riflessi dorati e di alta qualità, dal gusto aromatico e fruttato. Altro cultivar diffuso è il Moraiolo con altissimo contenuto di polifenoli e un particolare sentore fruttato. Il terzo è il Leccino, di un verde più dorato e dal gusto non troppo piccante e poco fruttato.
