Il nome Volterra deriva dall’etrusco Velathri. Già nel VII secolo a.C. gli Etruschi fondarono un importante insediamento, che assunse le dimensioni e il potere di una Locumonia, cioè di una città stato, sede del Lucumone (il magistrato supremo delle città etrusche), dotata di un potente giro murario che superava 7 km di lunghezza. Di questo periodo possiamo ancora ammirare la Porta all’Arco e la Porta Diana. Risale invece al periodo romano il Teatro,che oggi ospita un festival estivo di spettacoli.
Un luogo da scoprire, dentro e fuori le mura
Se in passato l’economia del territorio era incentrata sull’estrazione di allume, alabastro e sale, oggi Volterra è sempre più destinazione turistica. Grazie alla sua posizione isolata, che ha limitato o impedito lo sviluppo industriale ed edilizio, mostra ancora oggi l’atmosfera di un borgo medievale chiuso dentro le mura e sviluppatosi intorno al nucleo di Piazza dei Priori su cui spicca la sagoma inconfondibile di Palazzo dei Priori. Se nei pressi della piazza si incontrano gli esempi classici di architettura civile medievale delle case torri, dietro la piazza si affacciano gli edifici religiosi: Duomo, Battistero, Ospedale Santa Maria (sede del centro studi e convegni Cassa di Risparmio di Volterra).
Il Museo Guarnacci contiene una collezione di arte etrusca ed espone la più ricca collezione di urne etrusche al mondo. La Pinacoteca Civica a Palazzo Minucci-Solaini ospita tele di pregio come la Deposizione del Rosso Fiorentino e l’Annunciazione di Luca Signorelli. Palazzo Viti vanta splendide sale scelte da Luchino Visconti per girare il film “Vaghe Stelle dell’Orsa”.
Si prosegue con la Fortezza Medicea formata da due rocche unite da una cortina muraria. Ex carcere politico, oggi ospita un carcere giudiziario e una compagnia di attori, la “Compagnia della Fortezza”, composta da detenuti che presentano la loro opera in anteprima al festival “Volterra Teatro”
Volterra sorprende anche fuori dalle mura: la Fonte Docciola formata da due archi e con grande vasca rettangolare, un tempo utilizzata come lavatoio pubblico. Nel borgo di San Lazzaro si trova invece la vecchia stazione ferroviaria che collegava Volterra a Saline, la Chiesa di San Giusto con un orologio solare e la Badia Camaldolese (sec. XI), che conserva ancora chiostro e refettorio.
L’alabastro
Volterra, “città di vento e di pietra”, è famosa per la lavorazione della pietra di alabastro, estratto dalle cave di Castellina Marittima. Una pietra candida che per la sua particolare morbidezza è più adatta del marmo a riprodurre in scala ridotta motivi o dettagli ornamentali. Non manca un Museo dell’Alabastro che mostra la storia secolare della sua lavorazione dagli Etruschi ai nostri giorni. Come non mancano botteghe e laboratori dove vedere all’opera dal vivo gli artigiani.
Le balze, il pecorino e gli altri prodotti
Molti sono i prodotti tipici, a cominciare dal Pecorino delle Balze volterrane, un formaggio DOP ottimo sia fresco che stagionato, trattato con cenere di olivo, il sale di Volterra, eccellenza del Made in Italy e prodotto nella ex Salina di Stato, il tartufo compreso il bianco pregiato, l’olio extravergine di oliva e il vino dai produttori lungo la Strada del Vino delle Colline Pisane.
INFO UTILI:
DA PROVARE:
La morfologia del territorio presenta aspetti diversi: si passa dal dolce paesaggio collinare a quello più aspro di balze e calanchi, fino ai boschi nella riserva naturale di Berignone-Tatti. Molti i percorsi da fare a piedi, in bici, a cavallo o in jeep nei dintorni di Volterra.
Volterra possiede un sistema museale di notevole interesse artistico, visitabile con la Volterra Card valida 72 ore.
DA SAPERE:
Sulle pendici occidentali del colle dove sorge Volterra si assiste al fenomeno erosivo delle Balze.
Si tratta di una voragine originata dall’azione delle acque che, infiltrandosi nel deposito sabbioso e permeabile, asportano le argille impermeabili provocando il progressivo franamento