Il Museo Etrusco “Guarnacci” ospita la più cospicua collezione al mondo di urne funerarie, circa 600, destinate a raccogliere le ceneri dei defunti. E’ uno dei più antichi musei pubblici d’Europa e uno dei musei etruschi più importanti d’Italia, oltre che di rilevanza regionale, collegato a Volterra, “Città della Cultura 2022 della Toscana”.
La tradizione delle urne di Volterra

©Jnn95 – Wikimedia Commons
Nato a metà Settecento grazie alla donazione del nobile abate Mario Guarnacci, si trova dal 1877 nella sede di Palazzo Desideri Tangassi ed espone reperti che vanno dalla Preistoria al periodo ellenistico (I secolo a.C.) , il periodo di massimo splendore di Volterra.
La produzione di urne si diffuse a Volterra tra il IV e il I secolo a. C. usando materiali come terracotta, pietra, alabastro. Le urne più significative sono in alabastro, materiale facile da modellare e da dipingere.
L’Ombra della Sera e l’Urna degli Sposi
Tra i pezzi più famosi l’Ombra della Sera (simbolo di Volterra), un bronzetto etrusco del III secolo a. C. dalla caratteristica forma allungata che assomiglia a un’ombra umana proiettata alla luce del tramonto, la stele monumentale etrusca di Avile Tite alta 1,70 metri e raffigurante un guerriero etrusco, infine l’Urna degli Sposi, che raffigura due anziani coniugi distesi sul letto del convivio con i volti fortemente caratterizzati.