Pomarance è la porta di accesso all’area geotermica più estesa di Europa.
La Valle del Diavolo
Rappresenta il luogo ideale da cui visitare il Museo della Geotermia di Larderello, che racconta la storia e le tecniche utilizzate per ricavare energia geotermica dai soffioni boraciferi e dalle manifestazioni naturali geotermiche, per le quali questa zona è chiamata la “Valle del Diavolo”.
Borgo tra i borghi
Pomarance è stato un importante castello medievale, ancora oggi testimoniato da resti di mura e dalle porte. Il grazioso centro storico include la Pieve romanica del XII secolo con opere dei pittori locali Niccolò Cercignani e Cristofano Roncalli (detto il Pomarancio), la Piazza della Pretura e i palazzi ottocenteschi di Via Roncalli tra i quali spicca la Casa Museo Palazzo Bicocchi – residenza borghese del XIX secolo – oltre ai raffinati teatri De Larderel e Dei Coraggiosi.
Nei dintorni si trovano pievi, resti di fortezze, borghi carini come Libbiano, Micciano, Montegemoli (famoso per il suo pane), Montecerboli, Serrazzano, Lustignano, San Dalmazio (con i ruderi della pieve romanico-normanna di Sillano) circondati da paesaggi di rara bellezza. Tutti dominati dall’imponente mole della Rocca Sillana uno degli esempi più significativi di architettura militare medievale in Toscana.
Gli allevamenti
La vocazione agricola del territorio si ritrova anche nella zootecnia: qui sono allevati l’agnello pomarancino, una razza che si adatta bene agli aspri terreni collinari e fornisce ottima carne (tanto che è nato addirittura un Consorzio) e il cavallo monterufolino, una razza equina autoctona, piccola ma robusta, che prende il nome dalla omonima riserva, un vero paradiso per gli appassionati di trekking e MTB.
INFO UTILI:
DA PROVARE:
Estese foreste, corsi d’acqua, resti di attività minerarie caratterizzano l’interessante sistema delle Riserve Naturali di Berignone e Monterufoli: dallo specchio d’acqua limpida del “Masso delle Fanciulle” al gran tour della geotermia, un percorso di 140km che attraversa tutta l’area geotermica raccontando un angolo di Toscana poco conosciuto.
Tutta la sentieristica alla al link.
DA SAPERE:
Il nome “Masso delle fanciulle” deriva da un’antica leggenda: tre ragazze, per scappare dalle attenzioni di un signorotto, si buttarono in acqua da questo masso e annegarono.
Un’altra versione riporta invece che qui venissero un tempo le ragazze a fare il bagno in completa privacy.