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Santa Luce | Ecomuseo dell’alabastro

A Santa Luce si trova uno dei tre poli dell’Ecomuseo dell’Alabastro, che coinvolge anche il polo di Castellina Marittima e quello di Volterra

Alabastro, i territori coinvolti nella sua lavorazione

Se a Volterra, fin dai tempi degli Etruschi, questa pietra molto speciale veniva lavorata per essere trasformata dagli artigiani in urne, vasellame e altri oggetti decorativi, a Castellina Marittima si sviluppava parte dell’attività estrattiva, mentre Santa Luce conserva un archivio sulla escavazione.


Cava Scaglione, la migliore qualità di alabastro

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Cava di alabastro

Il Punto Museale di Santa Luce, ospitato nell’ex Palazzo Municipale, presenta strumenti da lavoro, materiale iconografico e manufatti in alabastro, oltre a ritrovamenti archeologici della zona, e riporta la documentazione relativa alle cave di alabastro. Per recuperare questa pietra, si costruivano vere e proprie gallerie sotterranee, scavate con esplosioni talvolta molto pericolose, ma che garantivano l’estrazione di ovuli quasi perfetti da destinare alla successiva lavorazione a Volterra.

Lungo il torrente Marmolaio, tra Castellina Marittima e Santa Luce, si trova l’unica cava ancora esistente di “Scaglione”, (attualmente in manutenzione, detta “venella“), considerata una delle migliori qualità di alabastro.

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