La Porta all’Arco è il più famoso monumento della Volterra etrusca, l’unico elemento che rimane del tratto meridionale delle mura etrusche di Volterra, sostituite nel XIII secolo da una cinta più moderna, che segue lo stesso percorso.
Realizzata con materiali e tecniche costruttive diverse, segno di numerosi rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, ha una copertura ad arco in pietra decorato da tre sculture a forma di testa umana del III sec. a.C.
Il mistero delle tre teste
La particolarità della costruzione sta proprio nelle pietre utilizzate, con tre diversi colori in base al tipo di roccia: giallo per la struttura portante, grigio per l’arco e grigio più scuro per le tre teste che si portano dietro un mistero. Non sappiamo cosa vogliano significare.
L’ipotesi più attendibile è quella che raffigurino i tre dei protettori della città, i corrispondenti etruschi di Giove, Giunone e Minerva. Quella più “fantasy”, dopo l’uscita della saga del romanzo Twilight ambientata a Volterra, vedono in quelle forme i tre vampiri che si nascondono in città.
Un’urna nel Museo Guarnacci raffigura una scena di assedio intorno ad una porta decorata da tre teste sembra la rappresentazione più antica della Porta all’Arco.
La mancata distruzione
Una lapide ricorda invece un episodio del giugno 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli occupanti Nazisti minacciarono di far saltare in aria la Porta per impedire ai carri armati americani di entrare in città. Quando la notizia si sparse per Volterra la popolazione ottenne che la porta si sarebbe salvata se fosse stata ostruita entro 48 ore. A tempo di record, la via venne disselciata e il lastrico utilizzato per murare un baluardo dentro la porta, che così si salvò dalla distruzione.