Attrazioni

Pontedera | Museo Piaggio

Il Museo Piaggio, gestito dall’omonima Fondazione, è il più grande museo italiano dedicato alla moto e uno dei più grandi in Europa.

Vespa, modelli dal design avveniristico

In quasi 5000 mq di sale trovano posto più di 250 modelli tra Vespa, Ape, Ciao, ciclomotori e i marchi sportivi del gruppo Piaggio: Aprilia, Gilera e Moto Guzzi, che hanno collezionato un centinaio di titoli mondiali nel motociclismo sportivo.

Alcuni dei primi modelli di Vespa erano talmente avveniristici che ancora oggi sembrano provenire dal futuro: anche chi non è appassionato di motori non può che rimanere sorpreso dalla varietà e dall’evoluzione del loro design.


Il Museo

Giunto ai 20 anni di attività con quasi 700.000 visitatori, il Museo Piaggio è il più grande e completo museo italiano dedicato alle due ruote. Accoglie esemplari unici che raccontano non solo la storia del Gruppo Piaggio e dei suoi marchi, ma ripercorrono anche la storia della mobilità e dello sviluppo industriale e sociale del Paese.


Le attività culturali e didattiche

Tra le attività svolte dalla Fondazione Piaggio, trovano spazio anche le esposizioni d’arte che rappresentano un ideale accompagnamento alla collezione permanente, spettacoli musicali e convegni.  Nei locali che costituirono uno dei nuclei più antichi del complesso industriale sono state accolte opere di Dalì, Picasso, Burri, Fattori, Modigliani, Carrà e di altri artisti contemporanei.


La storia della Vespa

Nel 1882, il cavalier Enrico Piaggio, quando fondò l’azienda che ancora porta il suo nome, non poteva immaginare che quella sua iniziale impresa avviata a Sestri Ponente come segheria per il legname, si sarebbe trasformata nell’iconica azienda di Pontedera, produttrice di scooter e di veicoli ancora diffusissimi.

Non Poteva nemmeno prevedere che la Vespa sarebbe nata dopo numerose riconversioni industriali, dopo carrozze ferroviarie, motoscafi, aeroplani e addirittura dopo che gli stabilimenti dell’omonimo nipote furono distrutti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ma la ricostruzione postbellica, la voglia di novità e, soprattutto, le felici intuizioni dell’ingegnere aeronautico abruzzese Corradino D’Ascanio, diedero vita a questo motoveicolo dalle forme aerodinamiche che planava sulle strade non ancora asfaltate dell’Italia di allora.

La forma affusolata fece subito esclamare a Enrico Piaggio: “Sembra una Vespa!”.

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