C’è Toscana e Toscana. C’è quella che vive al massimo e troppo, nel circo dell’overtourism e della banalizzazione della cultura e delle tradizioni anche enogastronomiche, e c’è quello che rincorre ritmi più lenti, che si attraversa trattenendo il respiro, cercando di gustarne istanti, memorie e sapori. Una Toscana lontana dal frastuono, che possiamo ritrovare nelle immagini di quei racconti che l’hanno resa terra celebre per un’italianità dolce e voluttuosa come le sue colline, e pungente di vitalità come alcuni suoi angoli scoscesi.