I resti di castelli o torri sparsi sul territorio rappresentano elementi di valore storico-architettonico e di organizzazione territoriale. Numerosi sono i resti del sistema difensivo medievale che caratterizzavano queste terre di confine: il Castello di Cotone, il Castello di Castiglione, la Torre dell’Aquila, il Castello, monastero di Santa Viviana di Filettole, il Castello di Avane, oltre che la Rocca di Ripafratta.
Castello di Avane: La frazione si trova a ridosso di un’ansa del fiume Serchio, a nord di Vecchiano. Di origine longobarda, è stata spesso teatro di lotte tra Lucca e Pisa, diventando parte del sistema di fortificazioni di quest’ultima. Il territorio era infatti disseminato di torri militari che facevano da vedetta e davano reciprocamente l’allarme in caso di attacco nemico alla torre più vicina fino ad avvisare la città. Ciò che resta dell’antico castello che sorgeva in corrispondenza del ponte sul Serchio è la torre apicale.
Torre dell’Aquila o Torre Segata: faceva parte di un ampio gruppo di fortificazioni tra le due città rivali. Alcuni pilastri in pietra che ne segnavano la posizione sono tutt’ora presenti lungo la via che porta alla torre. La struttura, alta più di 20 m con inusuale pianta esagonale, è sopravvissuta solo dal lato lucchese. La leggenda dice che i Pisani abbiano demolito la torre dalla loro parte del confine, per non condividerne il possesso con i Lucchesi. Fu costruita nel 1264 entrando a far parte delle torri di avvistamento realizzate dai Pisani dopo aver conquistato le fortezze lucchesi di Castiglione e Cotone sui monti di Filettole.
L’Associazione “Salviamo La Rocca” ha avviato, insieme all’associazione “Il Castello” di Nozzano e al Gruppo Archeologico Vecchianese, un percorso comune di valorizzazione di queste testimonianze storiche. L’obiettivo è divulgarne la conoscenza, promuoverle come itinerario, recuperarle a patrimonio comune del territorio oltre i confini amministrativi.