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Il Monte Pisano è da sempre stato un luogo adatto per chi voleva chiudersi nel silenzio e vivere da eremita, grazie alle sue caratteristiche naturali in quanto ricco di grotte ed anfratti, oltre che ad essere ancora poco conosciuto e quindi particolarmente adatto per trovare un posto in cui vivere di solitudine, ascetismo e contemplazione. Molte sono le testimonianze che ancora oggi lo dimostrano: dal Monastero di Mirteto, all’Eremo della Spelonca fino a Rupecava, il più antico di tutti.
L’eremo di Rupecava era un monastero romitorio risalente all’inizio del Cristianesimo, sorto nel luogo dove in epoca pagana si celebravano riti in onore di Bacco e del dio Pan. Il luogo di culto, pare fondato intorno all’anno Mille da un eremita di nome Guglielmo, comprendeva due grotte: una all’ingresso dell’eremo che poi diventò prima il refettorio dei monaci e poi il magazzino, e quella detta “della Goccia” dove sembra che l’acqua che vi colava avesse poteri curativi.
La chiesa, costruita in un secondo momento, custodiva al suo interno una Madonna lignea, opera attribuita all’artista Andrea Pisano, oggi nella Chiesa di San Bartolomeo a Ripafratta.
L’Eremo è raggiungibile sia in auto, che a piedi o in bicicletta. In auto dalla strada panoramica Silvio Pertini a Molina di Quosa fino al parcheggio presso il Monumento ai Caduti (località Romagna). Le indicazioni CAI del sentiero portano dopo 1 km circa all’Eremo. In bici o a piedi si consiglia di partire da Ripafratta seguendo il sentiero 00 che arriva fino a San Giovanni alla Vena. Lungo il sentiero troverete anche una delle torri della rocca di Ripafratta.
Oggi l’eremo versa in stato di abbandono, mentre la chiesa è stata restaurata.