Il paese di Zambra è di origine medievale, anche se il toponimo lo identifica con una origine etrusca (Zambra = Sem rhu = luogo fortificato). Posizionato sulla riva destra del fiume Arno, prendeva il nome dal torrente Zambra che lo attraversava. Il centro del paese era sulla piazzetta di fronte alla chiesa, chiamata ancora oggi “Piazza del trebbio”. Già nel 1277 si attestano due abitati: uno di S. Iacopo e l’altro di Santa Maria, separati dal torrente Zambra, ognuno con la sua chiesa. Nel secolo XVI, l’Arno che in quel tratto correva rettilineo nella pianura verso Pisa, venne deviato con una grande ansa per rallentare la corrente che più volte aveva minacciato di distruggere la città. Questa deviazione, che è il corso attuale dell’Arno, fece si che il torrente non dividesse più le due chiese, entrambe sulla riva sinistra del fiume, ma che lambisse le mura della chiesa di Santa Maria minacciandone la stabilità tanto da farla crollare nel 1599.
La chiesa di S. Iacopo conserva l’originale tracciato ad aula unica rettangolare con unica abside. Ha una facciata costruita a fasi diverse con blocchi dl pietra calcarea e verrucana, proveniente dal Monte Pisano.
L’interno si presenta con una semplice navata di pietra verrucana, un tempo completamente dipinta. Nell’ abside si apre una monofora, preceduta da nicchie che servivano per l’illuminazione con i lumi ad olio.
Nella chiesa è conservata una piccola statua in marmo decapitata e un’altra figura in marmo, di uomo che sorregge una croce (conosciuta col nome improprio di San Giovanni), giudicata una scadente imitazione del Cristo della Minerva a Roma.
La chiesa di Sant’Iacopo è una delle rare e preziose chiese alto medievali. Dopo un accurato restauro negli anni settanta conserva ancora leggibile (unico caso presente in Italia) un raro esempio di pittura murale paleocristiana– monocrome in minio- su un fondo di bianca calce spalmata sulle pietre con figure simboliche e iscrizioni di ispirazione paleocristiana. Le iscrizioni nella zona absidale e lungo la navata sinistra sono contenute in quadrature disposte per lo più in fasce orizzontali. Fra i disegni notiamo la presenza di vari pesci (pisciculi erano chiamati i primi credenti), alcuni dei quali coronati: simbolo della presenza di Cristo in coloro che sono stati battezzati.
Da segnalare anche la rappresentazione di due alberi sui cui si posano un un’aquila e una cicogna. Alle immagini si alternano versetti biblici tratti dall’Ecclesiaste, e un Ave Maria sul muro dell’arco absidale.
Info: Comitato San Jacopo
Tel. 335 450 192
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