Bientina ha subito numerosi mutamenti nel corso dei secoli, il più importante legato al prosciugamento del vicino lago Sextum, avvenuto nell’Ottocento ad opera dei Granduchi di Toscana. Furono infatti i Lorena, successori dei Medici, ad avviare i lavori di bonifica del lago di Bientina, il cosiddetto padule.
L’antico lago
La vasta piana che si estende tra i Monti Pisani e le Colline delle Cerbaie è oggi ciò che resta del lago dopo i lavori di bonifica voluti da Leopoldo di Lorena tra il 1824 e il 1859. Era chiamato Lago di Sesto dai Lucchesi, perché si trovava a 6 km dalla città. Era il più grande dei laghi toscani: il suo prosciugamento e l’avvento dell’agricoltura industriale hanno radicalmente modificato la fauna e la flora presenti e portato al conseguente abbandono di particolari tecniche di pesca e di lavorazione delle erbe palustri.
Il culto di San Valentino
Al 1699 risale invece l’inizio della venerazione di San Valentino, patrono degli esorcisti, in onore del quale si corre un sentitissimo Palio a luglio. La fama del santo impressionò anche i governanti fiorentini, che vennero spesso qui a omaggiare le sue spoglie esposte nella Chiesa di Santa Maria Assunta dove è allestito un piccolo ma interessante Museo di Arte Sacra.
Tra passato e presente
Nel centro cittadino si possono ancora apprezzare i resti delle mura medievali, delle torri e del Mastio, oggi sede della biblioteca e dell’archivio comunale, e il Museo della Storia Antica del Territorio con una sezione dedicata al periodo etrusco.
L’economia del luogo è basata essenzialmente sulle attività commerciali, artigianali, antiquariato (qui si svolge ogni mese uno dei più tradizionali mercatini della Toscana), piccola industria, in particolare nel settore della meccanica e della manifattura, con la produzione di mobili, componenti per l’arredamento, abbigliamento, calzaturiero e lavorazione della pelle.
INFO UTILI:
DA PROVARE:
Se siete in zona potete fare delle escursioni a piedi nella Riserva Bosco Tanali, paradiso del birdwatching. Le passeggiate sono a cura di Legambiente Valdera.
DA SAPERE:
Il culto di san Valentino si perde nei secoli: i suoi resti furono riesumati dalle catacombe di San Callisto, sulla Appia Antica e donati da una nobile romana alla comunità di Bientina (1699). La sua fama di taumaturgo è nota in Toscana e non solo. Il santo ha fatto sempre parlare di sé per i tanti miracoli su ossessi o indemoniati. Persino il principe Gian Gastone dei Medici si sarebbe recato nella Chiesa dell’Assunta per rendergli omaggio.
Il Palio di San Valentino si svolge ogni anno a luglio.