✍🏻 Autore:
Angelo Scaduto
Presidente Pro Loco Santa Croce sull’Arno
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Come presidente della Pro Loco da molti anni mio compito è stato promuovere Santa Croce sull’Arno, la sua storia, la sua gente, il suo territorio. Quella che vi propongo adesso è una storia pressoché misconosciuta di una giovane donna, vissuta nel XIII secolo e inizio del XIV, che è la Santa Patrona della città.

Oringa dei Menabuoi era una contadina che non voleva darsi in sposa e che fin da giovane intraprese viaggi, come pellegrina, in luoghi anche lontani. Durante un suo pellegrinaggio ad Assisi ebbe in visione la Madonna, era l’8 Dicembre del 1278. In quell’occasione gli fu svelato il mistero della Immacolata Concezione, eravamo quasi 7 secoli prima di Lourde e di Fatima. Nel 1279 Oringa dei Menabuoi riceve in dono dal comune una casa che presto diventerà un Monastero Agostiniano.
Dal 1290 all’interno del Monastero si festeggia l’8 Dicembre, che diventa festa riconosciuta del mondo Cattolico soltanto a metà del 1800. Cristiana, nome che Oringa prese, morì nel 1310 lasciando un Monastero divenuto grande e ricco.
Fu dichiarata Beata nel 1400 e nel 1500 a seguito di un incendio nel Monastero i resti del suo corpo, che in quel momento era ancora pressoché integro, furono raccolti dentro due urne che ancora oggi si conservano dietro l’altare nella chiesa a lei dedicata, adiacente al Monastero.
Il rapporto di devozione per la Beata Cristiana, chiamata “Santa” dai Santacrocesi si scorge nelle numerose nicchie che la raffigurano per le vie della città, negli affreschi delle antiche case patrizie, e di recente in un’abside, posizionato nella zona industriale, a protezione di tutti i lavoratori Santacrocesi, che racconta della vita di Cristiana.
Il 4 Gennaio, giorno della morte della Beata Cristiana, ricorre la festa del Santo Patrono e pressoché interminabile è il viatico di persone che vengono a rendere omaggio a Cristiana, partecipano ai riti religiosi e le indirizzano tutte le loro preghiere.

Il Monastero che nel 1700 contava 77 suore, prima della seconda guerra mondiale ne annoverava poco meno di 50, attualmente sono soltanto 5 le suore che vivono in esso.
Al suo interno, nella stanza del coro, è visibile un meraviglioso crocifisso del XIII secolo, dono di Papa Gregorio X alla Beata Cristiana, a dimostrazione di quanto degna di rispetto sia la storia di questa nostra concittadina del XIII secolo che tutt’ora vive ed è presente anche attraverso questo Crocifisso.