La Tenuta di Tombolo, all’interno del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, occupa la fascia costiera meridionale del Parco tra l’Arno ed il Calambrone. Il nome della Tenuta deriva dal latino “tumulus”, che significa “rilievo del terreno”, e indica chiaramente come il territorio abbia origine dai cordoni di dune costiere prodotte dal costante apporto dei sedimenti fluviali.
Sentiero delle Dune
- Partenza: Porto di Marina di Pisa
- Arrivo: Calambrone sud
- Tempo di percorrenza: 4 ore circa
- Lunghezza: 12 km
L’ambiente del percorso è costituito da boschi, centri abitati e dune. L’itinerario prevede inizialmente l’attraversamento di un breve tratto urbano a Marina di Pisa. Successivamente prosegue in pineta a pino domestico e sottobosco di lecci.
Dopo aver costeggiato l’antica stazione di Marina di Pisa, si prosegue su un percorso parallelo sino alla via Bigattiera. Si rientra poi nel bosco, su area allagata con frassini e altre specie igrofile. Si procede poi in un sentiero che attraversa brevi serie intervallate di dune e lame sino a giungere a Tirrenia al lungomare all’altezza dell’oasi WWF “Dune di Tirrenia” (è possibile accedere liberamente all’Oasi e all’attigua spiaggia comunale salvo che alle dune costiere, per le quali occorre prenotare una vista guidata).
Il sentiero prosegue sul lungomare sino a Calambrone, dove svoltiamo verso i boschi sul Vione di Vannini. Entrando nel bosco si trova una piccola lecceta e poco dopo una sughera, poi si prosegue in una zona assoggettata a tagli di pini con macchia sino a via dei Porcari seguendo il fosso Lamone che continua con fitta vegetazione igrofila con tifa, cannuccia di palude e giaggiolo d’acqua: anche qua si alternano frammenti boscati e macchia mediterranea, cui segue una zona di lecci e pini marittimi giovani.
Sentiero Gabriele D’Annunzio
- Partenza: Basilica di San Piero a Grado
- Arrivo: Porto di Marina di Pisa
- Tempo di percorrenza: 3 ore circa
- Lunghezza: 7.5 km
L’ambiente del percorso è costituito da boschi coltivati, strade vicinali e sedimento del vecchio Trammino (tranvia a vapore che collegava Pisa con il suo Litorale pisano).
Percorrendo la prima parte del sentiero si raggiunge il sedime del tram, che si può costeggiare lungo una stradina campestre. In questo tratto vegetano lungo la ferrovia alcuni grandi frassini e platani. Si prosegue in un breve e stretto sentiero che costeggia dei cascinali e poi, nei pressi di viale D’Annunzio, si imbocca una sterrata con filare di pini domestici sino a raggiungere l’abitato di Marina di Pisa. Poco prima dell’abitato cittadino, si nota a una certa distanza l’idrovora storica.
Diversi tratti del percorso possono essere percorsi con mountain bike.
Sentiero dei Tomboli
- Partenza: Basilica di San Piero a Grado
- Arrivo: Calambrone sud (con diramazione per Cornacchiaia ingresso sud)
- Tempo di percorrenza: 4-5 ore
- Lunghezza: quasi 15 Km
L’ambiente del percorso è costituito da boschi e aree aperte. Da S. Piero a Grado si percorre, in direzione della costa, una strada sterrata che costeggia un bosco da un lato e campi coltivati dall’altro. Qui c’è la possibilità di osservare diversi uccelli, fra cui il gruccione, la rondine, la poiana e il gheppio.
Poi ci si inoltra nel bosco allagato con frassini e ontani, al quale segue un bosco xerofilo su antiche dune, con lecci e pini grandi. Poi il terreno si avvalla, iniziando con un bosco mesofilo ricco di farnie seguito da uno igrofilo con frassini, nel quale possiamo osservare la periploca greca, rara liana di tipo tropicale, relitto del terziario.
Procedendo nel sentiero, ci si inoltra in una pineta con un bel sottobosco di fillirea, cisto, pungitopo e leccio fino ad incrociare la via Bigattiera. Si prosegue lungo il sentiero fino alla Riserva Oasi WWF Bosco di Cornacchiaia; lungo il sentiero ci sono alcuni pini secolari e alcune macchie ad orniello, specie di frassino diffuso dalle nostre parti negli ambienti collinari e piuttosto raro nel Parco, dove predomina il frassino ossifillo, più tipico delle pianure.
Superata la sbarra su via Porcari e la fattoria di Tirrenia si imbocca la strada sino in fondo nella zona delle idrovore: di fianco al canale dei Navicelli nei prati umidi si trovano la salicornia e l’astro marino ai bordi di laghetti stagionali di acqua salmastra dove sostano numerosi uccelli (anatre, aironi cenerini, garzette, limicoli vari). Le zone umide salmastre nel Parco sono un pregio perché meno diffuse delle zone umide d’acqua dolce. Si prosegue su uno stradello lungo il canale dei Navicelli sino a raggiungere il ponte della strada fra Tirrenia e Livorno presso la foce del Calambrone.
È possibile percorrere lunghi tratti con la bici da passeggio e tutto il tracciato con la mountain bike.
Sentiero dei Navicelli
- Partenza: Pisa, Incrocio di Via Livornese con Via di Viaccia (nei pressi di una cabina ENEL)
- Arrivo: Loc. Stagno, alla confluenza del canale Navicelli con lo Scolmatore
- Tempo di percorrenza: 5.30 ore circa
- Lunghezza: 15.5 Km circa
L’ambiente del percorso è costituito da zone boscate, zona urbana e sponde del canale.
La prima parte del percorso si sviluppa sulla sponda destra in una zona antropizzata con attività cantieristiche, residenze, poderi e coltivi. Superato il ponte in località Mortellini si costeggia per un tratto la rete di Camp Darby, al cui interno si trova una pineta. Terminata la recinzione, si inizia a costeggiare un bosco mesofilo molto vario con grandi farnie, pioppi, lecci, etc. Dopodiché ci si trova nella riserva di Cornacchiaia-Bosco dell’Ulivo, che prosegue per alcuni chilometri, prima ancora col bosco mesofilo e, nella parte finale, con una zona umida moltointricata, dove troviamo acque salmastre (rare nel Parco, generalmente caratterizzato da lame di acqua dolce) nelle quali vegeta la salicornia; in questa zona ci sono molti uccelli acquatici, fra i quali airone cenerino, garzetta, cormorano, germano reale, alzavola, canapiglia, marzaiola, volpoca, falco di palude e numerosi limicoli.
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Da sapere:
Negli anni ’30 un vasto progetto con la fondazione di Tirrenia e la costruzione delle numerose colonie marine, precedette l’attuale sviluppo del litorale pisano.
Il Tombolo Pisano rappresenta il confine biologico tra le foreste subatlantiche litoranee della Toscana occidentale e quelle mediterranee, esistenti a sud di Livorno.