Itinerario: Vecchiano – Bientina – Orentano – San Romano – Santa Croce sull’Arno
Totale: 60 km
Come: in auto, in camper, in vespa/scooter
Come in qualsiasi altra parte dโItalia anche nelle Terre di Pisa gli appuntamenti dedicati al Carnevale coinvolgono molti luoghi della provincia, concentrati soprattutto nell’area del Monte Pisano e del Valdarno.ย Di seguito presentiamo gli appuntamenti storici e piรน ricorrenti, invitandovi a essere presenti col giusto spirito di poter vivere un momento di vera libertร .
A Vecchiano
Il Carnevale affonda le radici nel lontano 1927. Per le strade di Vecchiano, chiuse al traffico, grandi e piccini mascherati ballano e cantano per le vie, mentre i carri e il trenino sfilano lentamente con varie soste che consentono ai bambini di salire e scendere. I carri allegorici, in stile viareggino, sono il frutto dellโabile e appassionato lavoro artigianale di maestri della cartapesta e di artisti.
INFO> Carnevale Vecchianese
A Bientina
Ogni anno Bientina organizza cinque corsi mascherati con carri allegorici nuovi e ispirati a situazioni locali, alla satira politica o al mondo della fantasia dei piรน piccoli. Caratteristico รจ lโallegro trenino che viaggia per il paese. Adulti e ragazzi organizzano uscite in maschera a tema e la sera del Martedรฌ Grasso si assegna il premio al gruppo piรน originale. A seguire, il Falรฒ del Bientinaccio, un fantoccio che rappresenta lo spirito del Carnevale. Infine, i fuochi dโartificio chiudono lโintera manifestazione.
INFO> Carnevale Bientinese
A Orentano
Orentano offre da molti anni uno dei corsi mascherati della Toscana maggiormente apprezzati. I carri allegorici, ogni anno piรน grandi e numerosi, si ispirano ai personaggi di Walt Disney, e sono realizzati da paesani che vi dedicano buona parte del loro tempo libero. Musiche, stelle filanti, coriandoli e migliaia di bambini mascherati sono i componenti essenziali per la cornice dello splendido Carnevale, piรน volte immortalato dalle telecamere della Rai e di TV private. I corsi mascherati si svolgono per quattro domeniche e martedรฌ grasso.
INFO> Carnevale dei Bambini
A San Romano
Qui ogni anno i bambini delle scuole materne scelgono il tema delle sfilate tra una fiaba o una storia. Il tema viene realizzato con la costruzione di quattro carri, con i quattro vagoni del trenino e con i costumi indossati dai bambini e dagli animatori. La giornata conclusiva prevede la consegna di un dono e ricche merende ai bambini presenti. Un fiore allโocchiello del Carnevale รจ la Baby band, il gruppo musicale composto da decine bambini che con lโaiuto delle maestre e dalla scuola di musica locale, apre ogni anno i corsi mascherati.
INFO> Carnevale dei bambini a San Romano
A Santa Croce
La tradizione del carnevale di Santa Croce sull’Arno risale al 1928, quando alcuni paesani decisero di mascherarsi per ravvivare le giornate invernali. Non รจ una semplice sfilata di maschere e carri ma un vero e proprio โspettacoloโ, in cui centinaia di maschere artigianali, spesso realizzate interamente in pelle (non a caso siamo nel Distretto della Pelle tra i piรน importanti di Italia) , sfilano per tre domeniche nelle vie e nelle piazze del centro storico in un trionfo di colori e coreografie. Una festa popolare autentica in cui lโestro e la fantasia creano maschere uniche per bellezza e originalitร .
INFO> Carnevale Santacrocese
Si segnalano anche i Carnevali di Vicopisano e di San Miniato Basso.
Perchรฉ il Carnevale?
L’allegoria รจ una figura retorica che esprime un concetto attraverso simboli. E il carnevale, anticamente in toscana “carnasciale”, dalla locuzione carne-lasciare (a sua volta, probabilmente derivata dal latino carnem levare, fare a meno cioรจ della carne), รจ un evento simbolico: lo รจ nellโuso del mascheramento, dei carri allegorici pensati, attraverso scenografie concepite sia per denunciare il potere costituente, sia per sbeffeggiare e sfottere un personaggio noto, per sottolineare lโingiustizia umana, per esaltare i piaceri o i dolori della vita e lโinesorabilitร della morte.
In questo contesto il carnevale era un momento di festa sfrenata concessa al popolo il giovedรฌ e il martedรฌ grasso, ossia lโultimo giovedรฌ e lโultimo martedรฌ prima dellโinizio della Quaresima, che nella liturgia cattolica segna lโavvio dei 40 giorni di digiuno (senza carne) e penitenza che portano alla Pasqua di Resurrezione.
Una festa quindi che mescola il sacro al profano, simbolicamente di rottura, di morte, rigenerazione e rinascita e che, tuttavia affonda le proprie radici in un mondo precristiano, che trova i suoi piรน antichi riferimenti nelle antiche feste dionisiache della civiltร greca poi traghettati, in quelle romane, dette saturnali. Festa e celebrazione ricca di simbologie che ha resistito per oltre due millenni, mantenendo sempre quella sua originaria natura.
