San Miniato, antico centro di origine medievale lungo la Via Francigena, si è conservato quasi intatto nel tempo passando da sede dell’Imperatore Federico II a sede vescovile e importante città nel Rinascimento. Dal 2000 la città vanta un sistema museale gestito in collaborazione fra il Comune e la Diocesi e costituito da poli espositivi collegati da un percorso che coinvolge il centro storico e non solo.
Rocca di Federico II
Prima tappa è alla Rocca di Federico, simbolo della città. Costruita per volere dell’ imperatore Federico II nel XIII secolo, per controllare il territorio fino al mare. Leggenda vuole che nella Rocca sia stato imprigionato e accecato Pier delle Vigne (episodio citato da Dante nel Canto XIII dell’Inferno).
Dalla Rocca si gode di una magnifica vista a 360° sul Valdarno e sul territorio circostante.
Museo di Arte Sacra e Torre di Matilde
Scendendo dalla Rocca si arriva in Piazza del Duomo. Accanto alla Cattedrale si trova il Museo Diocesano d’Arte Sacra, tra i primi in Italia ad essere stato aperto. Negli ambienti sono raccolte cronologicamente le opere provenienti da parrocchie della Diocesi, che rappresentano un compendio della pittura toscana dal Trecento al Settecento.
Dal Museo si accede alla Torre di Matilde, che è il campanile della Cattedrale e la ex torre civica. Da qui si gode di una splendida panoramica su San Miniato e dintorni.
Museo del Palazzo Comunale
Scendendo da Piazza del Duomo a quella del Seminario – caratterizzata dal bellissimo Palazzo Vescovile – si arriva al Museo del Palazzo Comunale, che conserva tracce dell’originario palazzo medievale. A piano terra c’è l’Oratorio del Loretino, che prende il nome dall’immagine della Madonna di Loreto qui custodita. Al primo piano troviamo invece la meravigliosa Sala delle Sette Virtù – un tempo sede dei 12 difensori del popolo – con i suoi affreschi di scuola toscana. Oggi è location di matrimoni e cerimonie.
Accademia degli Euteleti
La visita prosegue nello storico Palazzo Migliorati, sede dell’Accademia degli Euteleti, il cui nome significa “uomini di buona volontà”.
Qui è custodita una maschera funebre di Napoleone Bonaparte che aveva un ramo della sua parentela proprio a San Miniato. Si dice che l’imperatore sarebbe venuto almeno due volte: nel 1778 per trovare la documentazione attestante le origini nobili della famiglia, necessaria per l’ammissione al prestigioso collegio militare di Brienne; la seconda nel 1796 durante la campagna d’Italia per visitare l’anziano zio, il canonico Filippo Buonaparte.
Museo della Memoria
L’ultimo nato del Sistema Museale è il Museo della Memoria (MuMe), uno spazio che testimonia gli orrori della Guerra attraverso un itinerario visuale e documentale realizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Le tappe successive del Sistema Museale portano a Palazzo Roffia, sede della Collezione dell’Arciconfraternita della Misericordia, quindi al Museo del Conservatorio di Santa Chiara, allestito nel monastero omonimo appena fuori l’antica cinta muraria, con opere di maestri toscani dell’arte medievale come l’Empoli, il Cigoli e Deodato Orlandi, lo stesso autore dei magnifici affreschi nella Basilica di San Piero a Grado.
L’itinerario nel centro storico si chiude con il breve percorso della Via Angelica: si tratta dell’antico sentiero usato dai contadini per raggiungere la città, che tocca tre luoghi religiosi che conservano interessanti opere artistiche: la Chiesa dei SS Jacopo e Lucia, l’Oratorio di Sant’Urbano e la Cappella di San Pietro Martire.
Museo Didattico sulla Civiltà della Scrittura
Scendendo a San Miniato Basso, ecco il Museo Didattico sulla Civiltà della Scrittura – adatto alle famiglie con bambini – che ripercorre le tappe più importanti della storia della scrittura, proponendo laboratori e attività sia didattiche che ludiche.
INFO:
Comune di San Miniato
Tel. 348 7187908
E-mail
San Miniato Promozione
Tel. 0571.42745
Sito web
Da sapere:
L’Area archeologica di San Genesio – Proseguendo sulla Tosco Romagnola in direzione Firenze si raggiunge l’Area archeologica di San Genesio, un cantiere di scavi di notevole interesse storico, visto che sono stati rintracciati reperti stratificati di un insediamento etrusco-romano, sorto in corrispondenza della viabilità antica, che nel Medioevo sarebbe confluito lungo il percorso della Via Francigena.
Da provare:
Dopo questa scorpacciata di cultura non resta che fermarsi in uno dei ristoranti o botteghe della zona per assaggiare i prodotti tipici e di qualità per cui San Miniato (città slow food) è famoso: dal vino di una cantina dell’Associazione Vignaioli, all’olio extravergine di oliva del Frantoio Samminiatese. Senza dimenticare il prodotto di eccellenza per il quale San Miniato è conosciuta, ossia il tartufo bianco.