Fino al 1848, anno della battaglia di Curtatone e Montanara nella prima guerra di indipendenza alla quale parteciparono anche molti studenti dell’Università di Pisa, era nota con il nome di piazza delle “grascie” ossia delle granaglie. Da sempre rappresenta uno dei centri vitali della città trovandosi tra il principale Corso Matteotti e Via Gotti/Via Castelli.
La piazza risale al 1270, in concomitanza con la costruzione dell’attuale Duomo e del santuario del SS Crocifisso. Vi si affaccia il Palazzo Pretorio (sede del centro espositivo PALP) con la Torre Civica, costruita nel periodo tardo medievale e in seguito trasformata. Il palazzo è stato sede dei podestà e dei vicari sotto il Granducato di Toscana. Il caratteristico loggiato del 1674 era all’epoca occupato dal mercato delle granaglie. Diventando sede del vicariato, l’intero edificio venne completamente rinnovato così come lo vediamo oggi. Le finestre sono divise in due ordini e riquadrate in pietra serena secondo lo stile tardo rinascimentale. Sotto il porticato una lapide del 1345 (la più antica in città) reca lo stemma di Pisa e uno con ponte a tre arcate. Nel seminterrato i locali che un tempo fungevano da magazzini del sale.
Completano la Piazza due palazzi ottocenteschi realizzati su progetto dell’architetto pontederese Luigi Bellincioni, tra cui uno porta il suo nome e rappresenta uno dei palazzi più belli della città (1866). Davanti al palazzo è collocata dal 2001 la scultura in marmo bianco “Il Toro” di Pietro Cascella su basamento in cotto e travertino e con ai lati due panche. Vuole rappresentare, con il toro recante sul dorso un macigno, un simbolo della gravosità del lavoro.