Il muro di Enrico Baj si trova a Pontedera. Inaugurato nel 2006, è l’ultima opera dell’artista, maestro della Pop-Art, fondatore del movimento nucleare, virtuoso di una sperimentazione artistica dal sapore ludico e irriverente. Al PALP Palazzo Pretorio sono conservati i bozzetti del Muro di Pontedera.

Un dialogo tra scienza, arte e tecnologia
I collages policromatici e polimaterici, attraverso lo snodarsi d’un lungo e svariato fregio di presenze umane d’allusione meccanica, rappresentano l’icona della vena satirica dell’artista che ironizza sulla meccanicità alla quale rischia di ridursi l’uomo e sul pericolo dell’omologazione robotica che caratterizza il consumismo.
Una straordinaria sintesi di oltre 50 anni di ricerca fissata nei cromatismi luccicanti dei tasselli a mosaico. Un’opera che esprime un nuovo modo di proporre l’arte urbana: non arte come monumento, ma come progetto, segno di riqualificazione. L’intervento architettonico, posto lungo la ferrovia, costituisce la maggior realizzazione ambientale di Baj che ha mutato il volto della città in senso contemporaneo
Un attacco al consumismo
Il muro racconta alla città un pezzo della sua storia e rappresenta uno dei mosaici contemporanei più grandi in Italia. I bozzetti sono visibili, a pochi passi dal muro, presso il vicino Centro per l’Arte Otello Cirri. Il monumento è stato inserito nel 2011 nell’iniziativa “Percorsi e soste” del Padiglione Italia alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia