Attrazioni

Palaia | Toiano e Villa Saletta, borghi fantasma

Villa Saletta, borgo dall’atmosfera scenografica 

Villa Saletta

Paese fantasma da cui si gode un bel panorama sulla Valdera, e non solo. Di origini antiche, deriva il nome dal longobardo “Sala” (Villa di campagna).

La famiglia fiorentina dei Ricciardi ha posseduto la tenuta nel XVI e XVII secolo. Si tratta di un esempio di villa fattoria completamente autosufficiente. Sulla piazza principale si affaccia la villa padronale di impianto seicentesco e la torre con l’orologio, con accanto il dipinto dello stemma (scudo con chiave) dei Ricciardi.


Cultura, il festival del teatro popolare

Oggi Villa Saletta rimane completamente disabitato, si anima in estate con il festival del teatro popolare che mette in scena spettacoli con artisti toscani. Il paese è molto scenografico, tanto che è stato scelto come location per film come Io e Napoleone di Virzì e La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani.

Il borgo è anche meta per la presenza nelle immediate vicinanze dello storico bar “Da Giannini” dove fare merenda assaggiando salumi toscani, bere buon vino della zona e il ponce alla livornese. Il bar risale addirittura al 1880 e mantiene l’arredamento di mezzo secolo fa.


Toiano, tra le verdi colline e gli aspri calanchi di sabbia

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Colline, paesaggio

Le sue origini risalgono al Medioevo, quando era un castello conteso tra Lucca, Pisa e Firenze. Il paese è oggi disabitato ed è stato segnalato al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) nel censimento dei luoghi del cuore da salvare. Vi è una chiesa sconsacrata del sec. XI dedicata a San Giovanni Battista.

È situato in una zona di notevole interesse paesaggistico, tra Palaia e Volterra, tra le dolci e verdi colline e gli aspri calanchi di sabbia che terminano con le Balze intorno a Volterra.

Toiano offre l’opportunità di un bellissimo percorso storico-naturalistico, in una zona della Toscana sconosciuta, in un contesto rurale ricco di storia e anche di mistero.

Il paese è infatti tristemente ricordato per l’omicidio nel 1947 di Elvira Orlandini, detta la “bella Elvira“, una giovane ventenne barbaramente uccisa nei boschi e la cui uccisione scatenò un caso mediatico nell’Italia del Dopoguerra. Del borgo si parlò anche anni fa grazie al fotografo Oliviero Toscani che gli dedicò un concorso fotografico.

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