Si tratta di un piccolo castello con villa e fattoria appartenuto nel Settecento ai padri certosini di Calci.
Il toponimo Alica deriverebbe dalle coltivazioni di grano, farro e spelta che dalla collina dirimpettaia di Villa Saletta scende fino al Roglio, affluente dell’Era.
Il borgo è citato per la prima volta in un documento del 980 e fa riferimento a cessione di terreni da parte del vescovo di Lucca alle popolazioni dell’antica pieve di San Genesio (oggi distrutta) vicino San Miniato.
Alica diventò castello in epoca longobarda in chiave anti bizantina. Castello che ha poi cambiato diversi padroni, dai Gambacorti pisani ai Riccardi fiorentini, diventando prima convento con armigeri di guardia, quindi villa padronale e infine castello-residenziale. Curioso il fatto che la maggioranza dei suoi abitanti si schierò con i granduchi di Toscana e contro l’unità italiana. Oggi la frazione mostra una struttura a castello con i possenti elementi del basamento dove sorge la villa della fattoria
L’antica chiesa dedicata a San Jacopo pare fosse collocata in posizione diversa rispetto alla attuale chiesa di Santa Maria Assunta, sotto la quale sono stati ritrovati resti di centinaia di morti sui quali nacquero diverse teorie, tra cui quella più accreditata che erano i morti inumati intorno alla chiesa perché non c’era il cimitero.
Da Alica partono alcuni sentieri ad anello che conducono ad altre frazioni del territorio di Palaia.