Attrazioni

Crespina Lorenzana | Cenaia e le barbatelle

Il nome Cenaia sembra derivare dal latino caenum ‘fango’ e Cenaja o Cenaria avrebbe indicato le terre paludose ai piedi del Castello, costruito sull’unica zona sopraelevata al riparo dalle acque. Se in paese non ci sono attrazioni storico-artistiche, appena fuori si trova la Tenuta Torre a Cenaia, caratterizzato dalla Casa Turrita un tempo parte del più vasto Castello di Cenaja, attestato per la prima volta nel 1068. Della storia precedente si deve menzionare un miracolo di Santa Giulia avvenuto nel 763 AD, di cui si fa cenno in una misteriosa lapide latina sulla facciata della piccola cappella di Sant’Andrea, oggi un tutt’uno con la Casa Turrita. Di questi anni è stata scoperta una traccia nel sistema di cunicoli sotto la Tenuta. In uno di questi locali sotterranei, incisa su una pietra calcarea reimpiegata come base per un’ampia vasca è stata scoperta una croce delle otto beatitudini, il cui stile è riconducibile all’ordine cavalleresco dei Cavalieri di San Giovanni dell’Ospedale di Gerusalemme, risalente al tempo delle Crociate.

Alla Tenuta, in passato proprietà della famiglia fiorentina dei Pitti, si giunge attraverso un suggestivo viale d’ingresso delimitato da maestosi pini marittimi fino al parco giardino all’Italiana, impreziosito da statue femminili. La Tenuta si sviluppa su circa 500 ettari, caratterizzati da vigneti di laghetti palustri animati. L’ultima modifica del complesso architettonico è del 1879 per opera dei conti Valery, i quali realizzano la Villa omonima e il parco-giardino all’Italiana. L’azienda è cantina vinicola con ristorante e birrificio

Grazie alle caratteristiche del territorio, Cenaia ha una tradizione nella coltivazione di viti e barbatelle. Si chiama Barbatella un piccolo tralcio della vite che ha emesso la “barba”, ossia le radici, e che viene utilizzata nell’impianto dei vigneti. Successivamente questo tralcio viene interrato in particolari casse contenenti terreno, sabbia e, a volte anche segatura, e viene innaffiato affinché dall’estremità tagliata si sviluppano le radici, la cosiddetta “barba”. Una volta sviluppate le radici, il tralcio iniziale, ormai divenuto Barbatella è autonomo a tutti gli effetti e può creare il futuro vigneto.

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