Il Museo della Ceramica di Calcinaia, dedicato alla memoria di Lodovico Coccapani, si trova nei locali di un’antica fornace fondata a fine Settecento dai tre fratelli, Luigi Giuseppe, Ercole Ranieri e Andrea Sigismondo Coccapani, membri di una famiglia di ceramisti originaria di Sassuolo.
La lavorazione della ceramica
Il percorso museale propone la storia della ceramica di Calcinaia attraverso le produzioni, gli ambienti artigianali, le fornaci, gli attrezzi del mestiere, senza dimenticare il contesto storico-archeologico e soprattutto la tradizione dell’arte ceramica sviluppatasi qui e nel Valdarno fin dal Medioevo.
La presenza delle fornaci, fonte materiale per la storia degli antichi mestieri, fanno del museo di Calcinaia un luogo ideale per laboratori didattici.
Possibile prenotare una visita e scoprire la storia di Calcinaia attraverso le produzioni, gli ambienti artigianali, le fornaci e gli attrezzi del mestiere.
La Storia
La lavorazione dell’argilla a Calcinaia iniziò a fine del Seicento, quando i frati certosini decisero di installare una manifattura ceramica nella vicina Montecchio, per produrre vasellame e laterizi a uso interno. I frati chiamarono inizialmente a lavorarvi Giovanni Battista Franci, maestro ceramista di Siena, che subito avviò la produzione di vasellame da mensa che imitava la “maiolica di Montecchio”. A Franci si affiancò Marco Coccapani, vasaio di Sassuolo, già attivo come ceramista in zona. I ripetuti contrasti con i certosini spinsero tuttavia i Coccapani a trasferirsi a Calcinaia dove dettero vita a una redditizia produzione di ceramica ingobbiata, affiancandovi poi quella di vasi da giardino per le ville dei dintorni. Le ceramiche dei Coccapani continuarono ad avere un ruolo centrale a Calcinaia fino a inizio Novecento, con l’arrivo della grande industria.