Attrazioni

Castelfranco di S. | Galleno, Orentano e Villa Campanile

Orentano è per popolazione il secondo centro del Comune di Castelfranco di Sotto.
Con la peste nera del 1348 Orentano, insieme ai paesi di Staffoli e Galleno, si spopolarono e la distesa delle colline delle Cerbaie divenne oggetto di contesa tra i Comuni fino alla dominazione fiorentina.
Il territorio tornò a ripopolarsi solo a inizio Cinquecento grazie all’emigrazione di contadini provenienti dal Valdarno. La divisione del suo territorio è rimasta inalterata fino a inizio Novecento quando gli abitanti decisero di riunirsi sotto Castelfranco di Sotto.
Orentano ospita una mostra archeologica permanente che attraverso plastici e pannelli didattici mostra come si viveva nell’area del Padule di Bientina fin dalla preistoria, passando poi da Etruschi e Romani fino al Medioevo (vedi la canoa lunga circa quattro metri).
Orentano è famosa anche per la tradizione dei suoi pasticcieri. Ogni anno ad agosto si svolge in paese la sagra del bignè che culmina con la Sfilata del Dolcione, un enorme dolce fatto a mano che rappresenta un monumento, un personaggio o una icona internazionale.

Non distante da Orentano si trovano la frazione di Villa Campanile, che in origine indicava la residenza di un nobile di Castelfranco che vi aveva possedimenti. Intorno alla villa e all’oratorio si riunì poi una comunità. Ha fatto parte di Orentano fino al dopoguerra quando venne riconosciuta come frazione autonoma. Da qui e dalla vicina Montefalcone si apre il polmone verde collinare delle Cerbaie che domina tutto il Vardarno.

Altra frazione è Galleno, il paese paradossalmente diviso in due da una strada: un marciapiede in provincia di Pisa (Santa Croce sull’Arno) e un marciapiede in provincia di Firenze (Fucecchio).
Galleno è stato fin dall’Alto Medioevo sosta di ristoro lungo la Via Francigena, ricordato da documenti e cronache di viaggiatori prima dell’anno Mille. Ex possesso dei Conti Cadolingi di Fucecchio, all’estinzione di questa famiglia feudale passò al Vescovo di Lucca. Rimasto anch’esso deserto con la peste del 1348, i resti del borgo vennero concessi dal Comune di Fucecchio alla famiglia degli Orlandini che provvide alla cura di quel tratto di Via Francigena, riattivò ostello e mulini. Da quel tempo la famiglia, tuttora presente in Fucecchio, prese il nome dei Galleni.

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