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Calcinaia | Torre Grande o degli Upezzinghi

La Torre Grande di Calcinaia, conosciuta anche come “Torre degli Upezzinghi”, rappresenta la più antica testimonianza dell’antico insediamento castellano (in totale erano dieci torri), in quanto databile alla prima metà del Duecento.

Qui nacque la madre del Conte Ugolino

Calcinaia – Torre Upezzinghi

Tradizionalmente la sua proprietà si fa risalire agli Upezzinghi che furono, dal X secolo alla fine del XIII, la famiglia feudataria di Calcinaia. Qui nacque Uguccionella, madre del Conte Ugolino, citato da Dante nella Divina Commedia.


La storia, Torre Grande nei secoli

Dopo l’edificazione della nuova cerchia muraria (1287) voluta dalla Repubblica Pisana e la conseguente cacciata della Famglia Upezzinghi (1290 ca.), la torre divenne di proprietà pubblica e vi venne stabilità la residenza del Capitano del castello. Assieme alla casa adiacente funzionò come sede del potere fino alla metà del Quattrocento, quando la Repubblica di Firenze che aveva conquistato Pisa e i suoi territori nel 1406, dispose che l’edificio venisse venduto a privati.

Il monumento, dopo vari passaggi di proprietà, venne acquistato dal Comune nel 1921 e i lavori di restauro, terminati il 22 gennaio 1924, portarono alla sostituzione di alcuni solai interni, al consolidamento della struttura e all’aggiunta dei merli che fece toccare alla torre l’attuale altezza di 18 metri. Dopo i danni subiti nella Seconda Guerra Mondiale, la torre venne restaurata nel 1999.

Oggi è sede di mostre di arte e pittura, nonché di incontri e presentazioni.


La Torre Mozza

Un’altra torre ancora esistente della cinta muraria del XIII secolo è la Torre di San Francesco, detta anche Torre Mozza, che rappresentava l’accesso al borgo da nord. La torre era in origine merlata, con doppio arco a tutto sesto chiuso da un portale in legno. La nuova fortificazione tardo trecentesca del castello determinò il rialzamento e l’apertura delle finestrelle.


La Torre della Fornace

Una terza torre è la Torre della Fornace. Sui prospetti sono visibili ancora le feritoie con funzioni di controllo verso l’esterno e di attacco per la difesa interna. Attualmente è inglobata nell’edificio della famiglia Coccapani, che dal 1768 era utilizzato come bottega per la produzione della ceramica con la costruzione di una fornace.

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