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Calcinaia | Il trabocco mediceo di Fornacette

In certi periodi dell´anno, l’Arno costituisce un minaccioso pericolo per la sua piana. Nei secoli passati, allo scopo di proteggere Pisa da possibili alluvioni venne costruito Il “Trabocco d´Arno”, un canale scolmatore che veniva aperto nei pressi di Fornacette, allo scopo di far defluire le acque del fiume verso il contado.

Caldeggiato dall’ingegnere idraulico Alessandro Degli Albizi il Trabocco venne costruito nel 1568 sotto Cosimo I° Granduca di Toscana, subito dopo le bocchette di Putignano (nei pressi di Pisa), col compito di convogliare le acque dell´Arno nello stagno di Livorno con due larghe e profonde fosse oggi adiacenti alla strada n.67 Bis detta Arnaccio.

Il Trabocco era un enorme alveo vuoto, che si apriva sotto Fornacette, in cui erano convogliate le acque in piena dell´Arno mediante il taglio degli argini presso la Madonna dell´Acqua (a nord di Pisa). Di esso resta oggi un lungo ponte di trentuno arcate, ridotto ad una serie di magazzini, sul quale transitavano i carri quando la ripa veniva rotta e l´acqua riempiva il canale.

Uno degli ultimi impieghi del trabocco risale al 1761, quando gli argini furono tagliati e la sede dell´alveo fu alienata e ricolmata da coltivazioni sempre più rigogliose. Il Trabocco è rimasto attivo per 197 anni.

Nonostante il trabocco abbia salvato Pisa da molte alluvioni andò in disuso. Il percorso di questo antico scolmatore era infatti troppo lungo e le acque torbide depositavano la rena lungo il canale rialzandone il fondo. Nel 1761 il trabocco fu usato per l’ultima volta, poi il canale fu interrato e trasformato in strada.

Cosa è rimasto dell’opera? Buona parte delle 31 arcate sono ancora visibili nel giardino del Cottolengo di Fornacette in Via Toscoromagnola, così come la strada che vi correva sopra, mentre altre porzioni sono state inglobate in case e magazzini

Per valorizzare l’opera, il Comune di Calcinaia ha messo di fronte al Cottolengo un cartellone informativo

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